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GIADA WOOD

 

Dipinge su legno perché crede che circondarsi di legno faccia bene. Il legno ha le sue vene, la sua età, i suoi punti deboli e un’infinità di nodi irremovibili. E così alla fine il risultato del lavoro dipende da un’intesa che si crea reciprocamente in punta dei piedi.

Nata nel 1973 a Rovereto, Italia, nipote di due pittori, nomade e outsider, non segue nessun percorso scolastico o accademico convenzionale. Circondata da artisti e filosofi si dedica alla scrittura e alla pittura indifferentemente. Nei primi anni duemila si sposa con Salvio, artista tatuatore, e con lo pseudonimo Mia Hoffmann, collabora con alcune riviste letterarie sul web (“Nazione Indiana”, “Markelo Uffenwanken”, “King Lear”). Nel 2004 si trasferisce a Roma dove definisce il suo interesse per la Mistica, la Simbologia e l’Alchimia sotto la guida dello scrittore e filosofo Giovanni Martini. Dal 2006 si dedica esclusivamente alla pittura, allo studio dell’iconografia nipponica e tibetana, realizzando dipinti con pennelli da calligrafia, colori acrilici usati come acquerelli e una buona dose di equilibrio zen. Nel 2008 fa il suo ingresso nel mondo della Tattoo Art esponendo alle Tattoo Convention di Londra, Madrid e Barcelona con “Italian Solo”, progetto itinerante della durata di un anno. Dal 2009 entra a far parte della scuderia di “Mondo Pop International Gallery”, collabora con il collettivo “Ziguline” e “StatArt”. Nel 2010 inizia la produzione di “Matrioska Collection”, una serie di dipinti su Matrioska ispirati allo “Shunga”, l’arte erotica giapponese. Nel 2011, a Orvieto, nasce Zion, suo figlio. Dal 2013 avvia una collaborazione artistica, di studio e sperimentazione con lo scultore e poeta Alex Sala. E si avvicina all’utilizzo dei primi rudimenti di Geometria Sacra nella composizione strutturale dei dipinti. E’ vegana, adora Madre Natura, ama Essere Umana.

 

giadawoodenboxes@gmail.com

Facebook: giada woodenboxes

Instagram: Giada Wood

 

 

 

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